mercoledì 29 gennaio 2014

Non sono cattiva

E non mi disegnano così, io non c'entro proprio niente, semplicemente ho un'alta opinione dei miei desideri, so esattamente quello che voglio. Ma so anche benissimo quello che non voglio.

Per un po' ho pensato che fosse un problema di età. Me lo diceva sempre mia mamma... "non cercare i ragazzi troppo giovani", va beh, lei intendeva un'altra cosa, mentre io sono qui per parlare di sesso. Ecco che me li vedo che si mettono a sedere più comodi e si sporgono un pochino di più in avanti. Potete anche venire sulla tastiera del vostro computer quando nessuno vi vede e vendermelo per yogurt e sbadatezza quando vi chiedo di usare gmail.

Ma! Ma... quando siamo entrambi nella stessa stanza e fate delle cose strane... - venire sulla tastiera è strano, non potete negarlo - non potete stupirvi se aggrotto le sopracciglia. 

Insomma non è un problema di età, ma di cervello. Di recente un ragazzo mi ha chiesto di cosa sarebbe mai potuto succedere se mi avesse toccata senza essersi lavato le mani prima. Sei demente? Ti devo spiegare la delicatezza e la configurazione di un organo riproduttivo femminile? Se te lo devo spiegare non hai motivo di trovarti nel mio letto e mi pento solo di non essermene resa conto prima. So che non è sexy chiedervi di andarvi a lavare le mani (dopo essere stati fuori chissà dove a fare chissà cosa con le quelle stesse mani), ma se non ci arrivate da soli appena mettete piede in casa mia, io vi devo istruire, per il mio bene! Voi siete abituati ad avere manacce sporche sul vostro uccello, ma io no, forse perché non ho un uccello, forse perché sono isterica, o forse perché semplicemente sono pulita ed egocentrica e non capisco perché le altre persone non amino il sapone quanto lo ami io.
Quando entrate nella casa di una signorina, o se addirittura avete la fortuna di essere a casa vostra, andate in bagno prima, non morde. Donne, voi che mi capite (spero, anche se ho dei dubbi, perché se in giro ci sono quelle specie di lupi mannari è colpa di alcune di voi), ma vi immaginate entrarvi dentro quei mostri che si vedono nella pubblicità di WCNet?

O l'estate scorsa avevo addosso una di quelle rare voglie incontenibili ed ero con una persona pulita, ma stupida. Provo a prendere l'iniziativa e mi sento chiedere "ma non avevi le tue cose?" "vero, hai ragione, vado a fare un giro". Come diceva un mio amico "io alle 9 trombo, chi c'è c'è". Lo so che non è il massimo ragazzi, ma ho trovato persone che non si sono fatte problemi, posso farlo ancora. Oh mio dio le mestruazioni. Il 90% dei giorni di astinenza in quel periodo sono dettati dagli uomini. Mi immagino queste ragazze che mugugnano qualcosa durante il premestruo: "e che palle, non si tromba per 5 giorni". Prima che senta qualche "gne gne" di sottofondo, vi dico che sto scherzando, il premestruo è roba seria... e il fatto di sapere che al tuo uomo il tuo sangue fa schifo non aiuta. Lo sperma però è ritenuto cosa naturale. Oooook.

C'è poi quello che ti ascolta parlare tutto il giorno, no anzi, non ti ascolta, ti sente, ma vuole scopare, glielo leggi in faccia... e non solo in faccia. Ed è tutto il giorno che penso "dio mio... quanto ancora dovrò parlare?" Ma dimmelo, ma baciami, ma ammettilo "non me ne frega un cazzo di quello che stai dicendo, voglio fare sesso con te", posso continuare a raccontarti di quella volta che durante il concerto dei.... nenenenenennene dopo.

Uomini, vi giuro, vorrei fare sesso dalla mattina alla sera, ma non con voi. Non sapete mettere due parole in croce senza dire qualcosa di imbarazzante, non vi lavate o vi fiondate tra le mie gambe ancora prima di spogliarmi, ancora prima che io riesca a capire se mi piacete o meno; venite troppo, troppo presto o non venite mai perché vi accanite su una posizione che non piace a nessuno dei due, insistete per fare sesso orale senza avere idea di dove mettere la lingua, scambiate urli di dolore per gemiti di piacere, non riuscite a farmi venire perché quando manca un gocciolino così decidete di farmi vedere quanto siete bravi a fare qualcosa di totalmente insensato in quel momento. Sarò anche sfigata io, ma non potete di certo dire che io sia pretenziosa. Perché devo accontentarmi di un mediocre su e giù pensando nel mentre alla nuova borsa di Vuitton che non vedo l'ora di acquistare nel periodo dei saldi, quando posso avere il massimo? Oh, vi assicuro che i picchi ci sono stati. C'era quello che quando rientravamo a casa di notte si faceva la doccia e poi usciva mezzo nudo piazzandosi in mezzo al salotto e io diventavo scema. Il tamarro bono.
Oppure il mio ragazzo doccia. Il problema non si poneva, l'80% delle nostre attività sessuali si svolgeva sotto un getto di acqua calda e vaporosa, il restante 20% era incoronato da un paio di mani pulite. 

C'era quello che aveva fissato per bene la scrivania per non perdersi niente, il segretario, o quello che al telefono mi diceva "non me ne frega un cazzo del tuo ciclo, vengo da te domani", il medico della croce rossa.

Tanti, tanti bei momenti solo per poi ritrovarmi catapultata in questa torbida realtà. Ecco cosa intendevano i miei amici più grandi quando mi dicevano "goditela finché puoi, poi sono cazzi amari". È il momento in cui nella platea si sente un "iiiiiuuuuu", alla Loius CK.

È vero, ci sono anche tante donne incapaci di fare sesso decente e se me lo dovessero dire quei miei amici "capaci" potrei capire. Ma voi... suona ridicolo. Quanto mai vi potrà andare male con una poveraccia che decide di darvela ma solo nella posizione del missionario? Ma mettete un cero a una qualche divinità sconosciuta. Quando mai vi ricapita?
Non me ne frega delle ragazze con cui non riuscite ad avere l'erezione perché cigolano come una porta con ancora le mutandine addosso. Sono balle a cui non credete nemmeno voi, perché in quel momento il vostro cervello cigola molto più forte e qualcuno lassù vi vuole bene.


Non sono cattiva, ma non ve la dò. E non è colpa mia.



domenica 12 gennaio 2014

La scelta giusta, la scelta più difficile

È veramente dura andare avanti con il sorriso e crederci. Non è una facciata, è la realtà che mi creo, mi ci immergo, mi circonda e mi ingloba. Sono io. Io sono la mia realtà. Non posso pretendere che la mia realtà sia bella se dentro di me marcisco. Non posso. Quello che ho di fronte non è che lo specchio di quello che ho dentro. 

Non è un effetto placebo, non è una convinzione stupida che mi sono inculcata. Sono davvero felice in questo periodo e non vi so descrivere quanto sia dura educare me stessa a questa sensazione, a mantenerla viva, a prendersene cura. Le mie lamentele, la mia scarsa autostima e la merda che le persone mi gettano addosso sono dietro l'angolo ed è così facile imbattervisi e queste cose sono in grado di intaccare qualsiasi cosa e sanno benissimo come entrarmi dentro e invertire l'"orobilogio". Amici, è troppo, troppo facile rimanere in fondo al pozzo e, diciamoci la verità, ci piace sguazzarvi dentro.

Mi rifiuto. Per la prima volta nella mia vita riesco a mantenere un equilibrio e vedo il mondo come mai mi sarei immaginata di poterlo percepire. Ho le mie delusioni, sento l'ingiustizia intorno a me, ho le giornate no anche io e un sacco di gente mi sta sul cazzo... però non lascio che questa merda entri nella mia vita per più di 24 ore, lo stretto necessario per filtrarla, riuscire a prendervi qualcosa di utile ed andare avanti.

Finalmente realizzo che essere felici è come innamorarsi, è una cosa che va esercitata. Non mi piace più dare la colpa agli altri, chiudermi, scalciare e abbandonare quello in cui credo solo perché gli altri cercano di tirarmi giù. Sì, la colpa è anche degli altri, non posso sbagliare solo io, ma non è una buona ragione per arrendersi. È anche vero che perseverare è da cretini, ma io vedo dei risultati... e giuro su mio padre che è come fare sport. Cercare di essere positivi ogni giorno è come riuscire a percorrere più chilometri ogni giorno, diventare più forti; è per me diventato come allungare i miei muscoli sempre di più, esercizio dopo esercizio. È come quando faccio yoga e il giorno successivo la posizione precedente diventa semplice, viene da sé! Cerco di fare la stessa cosa con i miei sorrisi.
Niente e nessuno può più farmi perdere tempo. Ho già abbastanza problemi personali, familiari, ho ancora così tanto da sviscerare e da capire, non posso assorbire anche le negatività degli altri... Non le voglio nemmeno ascoltare! Imparate a fare i conti con voi stessi... Io lo sto facendo e fa paura ed è dura, ma meno mi lascio andare a quelle specie di paludi della mente e più queste mi lasciano andare in alto. La mente va educata, può diventare nostra amica, è solo una bastarda molto pigra.


Ma il passo più importante, oltre al fatto di non sentirmi più in colpa per qualsiasi cosa e con chiunque, è che ho un po' meno paura di mostrare i miei sentimenti positivi. Se una cosa fa ridere, rido, se sono sorpresa non ho più paura di sgranare gli occhi. Non so come mai, ma in tutti questi anni ho cercato di mettere in sordina qualsiasi cosa potesse tirarmi fuori un sorriso, non volevo che le persone intorno a me mi vedessero così vulnerabile. Prima sapevo piangere ed essere triste e credevo che ciò mi rendesse debole, esposta, ma non ne avevo paura. Adesso so essere felice e con mia grande meraviglia è proprio questa la cosa che mi rende più fragile. Posso essere attaccata in un momento qualsiasi, solo che adesso so lottare... non solo cercando di non morire, ma costruendo qualcosa. Fa paura.

Non passo più le mie giornate da sola e triste e offesa con il mondo, faccio dei passi, esco, creo e non mi aspetto niente da nessuno, perché quando lasci fluire energie buone, le cose buone accadono e le persone buone arrivano. Alcuni miei amici non sopportano certi individui, perché questi sono stati sleali, o sgradevoli o maleducati; gli stessi individui sono stati con me gentili, disponibili, sinceri. Vi posso garantire che le persone si comportano con voi come vi meritate che si comportino nei vostri confronti. È dura da accettare e non sto dicendo che il problema siate voi, vi sto solo dicendo che esistono tante prospettive e che siamo tutti diversi.

Poi ci sono i cafoni e i dementi a prescindere. Basta lasciarli fuori dalla porta, senza alzare un inutile polverone.


Insomma. Denis non mi scrive quasi più e realizzo che è stato molto carino con me, ma non glien'è mai fregato un cazzo. Questa... consapevolezza mi ha distrutto. Ma non mi posso più permettere di stare male per qualcuno che in quel momento si sta probabilmente grattando le palle. La vita è breve e io ho già vissuto un quarto di secolo, con alti e bassi, soprattutto bassi. Adesso me la godo un po'. E se non penso in anticipo a quanto possa andare tutto a scatafascio, non può che andare bene. È la parte più difficile, non essere pessimisti.

Adesso riesco ad andare in alto senza prima toccare il fondo.