sabato 18 maggio 2013

Ciclo vitale

Oggi a pranzo il mio cervello ha scambiato un pezzo di cipolla per un verme. Non mi sono spaventata, quello che fa paura è che l'ho reputato del tutto normale. Probabilmente sto perdendo la testa nuovamente e la cosa non desta alcuno scalpore, non accende campanelli di allarme e io non mi sento in dovere di lottare per fermare questa lieve follia.

Ma l'ho fatto. A volte sembra di avere alle spalle cento anni e di aver cercato di celare quel sottile involucro della propria anima per almeno metà del tempo concesso per amare. 
Ho lottato attraverso mari e monti per conquistare la mia porzione di emotività, per essere in grado di mostrarla e di proteggerla e ho passato il resto dei miei giorni a reprimere lacrime e sorrisi per non vedermi di nuovo calpestata. 
È così umiliante avere paura. Ma è forse peggio non provare niente.

Dopo un impercettibile periodo, i timori svanisco e gli sguardi un tempo quasi palpabili diventano esalazioni corrosive e ogni prospettiva di sogno si perde. 
C'è una piccola bussolao nel mio cuore e ogni volta che mi allontano dalla mia meta, la freccia vibra e la sensazione di disagio si propaga, rimbomba da vena a vena; mi ricorda che persino guardare le labbra di un uomo può disegnare un nuovo percorso e non bisogna delinearne alcuna fine, perché non importa, perché è già stata superata. 
Ma ancora non ho capito cosa significhi. Non riesco a smettere di pensarci, è tutto chiaro, è un cielo limpido e noioso e per niente esplicativo, perché non deve dire niente, perché non ha niente da dire. 

Io amo i temporali invece. Lo sai. Hanno così tante sfumature e suoni. Portano cose nuove, ne estirpano altre, sono assolutamente necessari.
Sono stata espropriata anche io. Evaporo. Attendo. Spero di cadere nel posto giusto.

Altre volte sento solo odore di ruggine.
Un odore di sabbia e metallo di cui diventi assuefatto, come la pelle. Eppure l'ho sentito. So che odore abbia la mia pelle, me l'hai ricordato tu. Non posso che aspettare il prossimo acquazzone e sperare di non dover ripetere il ciclo che le persone come me si meritano minimo una volta nella vita.


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