martedì 5 marzo 2013

Le età

Ho passato le ultime notti a editare testi su testi, mi sono persa tra accenti sbagliati, virgole distribuite al mercatino dell'obsoleto e le maiuscole facoltative. Ho cercato i mille modi per entrare nella testa dei miei interlocutori, per rendere i loro periodi fruibili, per dare un senso ai loro pensieri.
Scrivere è come disegnare, si possono avere tante idee in testa, ma se manca la tecnica, se non ci sono le basi, la matita sul foglio seguirà un corso casuale ed incomprensibile. Le persone che non sanno disegnare, si astengono dal farlo, almeno nella maggior parte dei casi, perché chi non sa scrivere si ostina a farlo?
Non voglio passare da arrogante, sto solo analizzando la situazione, non sono nessuno, però mi arrivano tante richieste per GQ, qualcosa vorrà dire, se non per chi si propone, per chi mi pubblica.

Io non mi faccio problemi a correggere gli articoli, le interviste, le parole che i fotografi cercano di utilizzare allo scopo di promuovere le proprie immagini. Il loro lavoro è quello di fare foto, il mio è quello di scrivere. Certe volte vorrei dare fuoco al computer, pagare un serial killer e scappare in Cambogia, perché un conto è non sapersi esprimere, un altro paio di maniche è non aver mai ascoltato la maestra alle elementari. Ma comunque... Comunque cosa? Va bene così.

Mi metto le mani nei capelli quando ascolto i giornalisti in televisione, quando leggo alcuni blog che hanno la pretesa di essere seri, quando mi annoio alla prima domanda di un'intervista, o quando mi vengono i brividi negli articoli scritti coi piedi.
Sento di poter dire questo, non ho paura di farlo e so esattamente chi si sentirà preso in causa. Sto parlando di una cosa fondata, tangibile, ne ho le prove "scritte".

Al mattino invece sollevo gli occhi verso la finestra e mi rendo conto di quanta merda venga detta in giro, senza alcune fonti attendibili. Bisogna stare attenti con chi si parla, in che occasioni; non basta dosare le parole, restare in silenzio non fa che fomentare voci. Non c'è niente che io possa fare, ma vi assicuro che so ogni singola cosa che gira sul mio conto e so da quale bocca è uscita ogni singola frase. E domandatevi questo: "se sta sputtanando Nina con me, dov'è la garanzia che non sputtani me con Nina?"
Non c'è alcuna garanzia e io, infatti, so tutto.


Ho deciso di andarmene, non mi trattiene qui niente, nessuno. Vivo in un incubo di invidie e voci di corridoio, lavori sottopagati e una situazione politica disastrosa. Ho eliminato gli amici, ho scelto bene i nemici, sono rimasta sola e di nessuno e ho nel cuore una leggerezza che non sentivo da anni. C'è qualcuno a cui aggrapparsi, ma non lo farò, mi limiterò a guardare queste persone negli occhi e dire quanto voglio loro bene, quanto io apprezzi il fatto che non mi abbiano mai giudicata. C'è chi mi conosce così bene e nonostante tutto è lì, è così rassicurante, sento questo tremito che attraversa i polmoni nel pensare che c'è chi mi ama perché sono inopportuna e diretta, chiara e polemica.

Da quando avevo cinque anni non ho fatto che andarmene, non per volontà mia. Mi hanno insegnato a fare così, mi hanno fatta così, quindi posso solo spostarmi da un fiume all'altro in cerca di acqua, da un monte all'altro perché il vento mi sussurri cosa devo fare. L'amicizia non teme distanze dopotutto e se muore va bene lo stesso, perché ho eliminato dalla mia vita ogni aspettativa. Anche se tutto sommato vivo di sogni. È strano. Sognare non è come aspettarsi delle situazioni. Non voglio precludermi la possibilità di creare legami, ma al momento non ne ho le forze, voglio solo scrivere e fare finta che l'analfabetismo sia una cosa ormai superata.

Ascoltando le persone che rispondono alle mie domande, talvolta ho l'impressione di essere nella distopia di Orwell, un mondo disinformato, asettico e con una sigla per ogni concetto. Un po' mi fate paura, lo sapete? 


Ah! Ho smesso di utilizzare Helvetica, perché ho finalmente scoperto perché non riuscivo a fare questo: - È -
Grazie Amal, per avermi teso la mano quando stavo per abbandonare il mio sogno impossibile.


Invece... una cosa fantastica che ho letto tempo fa: "A tiger doesn't lose sleep over the opinion of sheep".




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