martedì 11 settembre 2012

Uomini

Io adoro gli uomini.
E una direbbe, grazie al cazzo.
No. Io adoro una certa categoria di uomini e sono quelle persone con cui riesco ad interagire apertamente, senza frasi di circostanza o giochetti stupidi che si creano nella seduzione che avviene sempre e comunque, in maniera spontanea.

Credo sia normale, siamo fatti così e dobbiamo fare i bambini no? Noi non lo ricordiamo più, ma tristemente tutto gira intorno a quello.
Ma facciamo finta di non rendercene mai conto, va bene così, perché le dinamiche che si sviluppano intorno a questo fattore riproduttivo sono meravigliose.

C'è l'amore di mezzo e a nessuno viene voglia di pensare al sesso come un catalizzatore per qualcosa di più grande e responsabile.
Insomma lo facciamo e ci piace, basta questo.

E' interessante come tutto giri intorno alla fisicità e di come la fisicità sia influenzata dal cervello, di come, anzi, dipenda totalmente dalla nostra mente.
Lasciamo perdere la famosa "na botta e via", è un gesto vuoto, almeno quanto quello di andare a fare la pipì appena svegli senza ancora ben capire che tipo di giornata ci attenda.

Io adoro gli uomini che riescono a prendermi in contropiede, che con un tono di voce mi riportano ad una riflessione che io, donna, non sarei mai arrivata a comprendere. Le donne fanno pressoché lo stesso con gli uomini. Trovo il tutto molto affascinante.
A volte mi stanco di recitare un certo ruolo ed è allora che le correzioni, le annotazioni maschili diventano sensuali e molto influenti per me.

E' una sorta di innamoramento. E' quando l'uomo mi rispetta e io rispetto lui. Quando c'è stima reciproca si rompono i cliché. Quando c'è stima, quando c'è rispetto un discorso come questo non ha più luogo: "Stai bene stasera" "Vorresti dire che di solito non sto bene?".
E altre cagate femminili che gli uomini arrivano a non tollerare più o a prendere in giro.

Ho bisogno che l'uomo che ho di fronte sia fiero di me, che mi apprezzi e che soprattutto non sia mai in competizione con me.
Non so, ma io fossi in loro non sopporterei l'idea di avere al mio fianco una figura debole e totalmente dipendente. Come faccio io ad affidare la mia vita a un essere umano che non sa nemmeno badare a sé stesso? Che mi dà sempre ragione e che ha costante paura di perdermi assecondando in questo modo ogni mia scelta.
Io uomo voglio una donna forte, che sì può avere i suoi momenti di cedimento e io sarò lì per sostenerla, ma che non si arrenda, che abbia le sue opinioni sostenute e sensate.
Io uomo voglio una donna che mi sappia sorprendere, che sappia stare al gioco perché siamo complici e che mi sappia mettere al mio posto se mi spingo troppo oltre in certe provocazioni.
La metto alla prova e lei resiste e nella resistenza si diverte e io mi innamoro. Così mi mette alla prova lei, così diventa unica e io miglioro la mia persona perché anche lei sia fiera di me, perché voglio che il tempo che le dedico sia tempo speso bene.
Una relazione è un onore da tenere alto, ce lo concediamo solo se abbiamo qualcosa da dirci, senza paure.

Se dobbiamo mandarci affanculo va bene. Io posso sbatterti la porta in faccia e so che se tornerò tu sarai ancora lì, magari arrabbiata, ma mi amerai ancora e per questo troveremo il modo di farcela, di venirci incontro senza sacrificare i nostri caratteri, la nostra indole.

E io avrò voglia di scoparti con amore, con rabbia e tu me lo lascerai fare perché sai che è la riconciliazione perfetta, che è il modo migliore di incanalare le nostre energie, di trasformarle in qualcosa di grande e soprattutto che solo noi potremo comprendere.

Io adoro gli uomini complici e mi domando se quei uomini si siano mai fatti un ragionamento simile nella propria testa, pensando a me.

Gli uomini migliori sono quelli che mi hanno mandato a cagare se ho fatto una cazzata, sono uomini che ho mandato a quel paese io. Sono uomini che nonostante tutto ci sono stati e che io ho rispettato perché avevano le loro idee e con cui non ho avuto paura di tenere un confronto.

Oh beh, sono anche state le migliori scopate della mia vita, perché ci conoscevamo bene e non avevamo paura di niente. Sono stati flussi di energia diversa, consapevole e potente.


Quanto ho sofferto prima di arrivare a capire cosa voglio da loro e cosa, soprattutto, voglio da me.



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