giovedì 30 agosto 2012

Il mio gatto

Non vado matta per i gatti. So che suona assurdo, perché ho molte foto con gatti e tutto sommato qualche volta non mi dispiace accarezzarli, ma vi assicuro che è tutta una questione di comune accordo: "io non piaccio a te, tu non piaci a me, ci ignoriamo un po' per la pacifica convivenza".

E' strano, perché a Firenze ho una micia e solo a vederla la prenderei a calci in culo, è capricciosa, maleducata, penso sia perché io e la mia coinquilina l'abbiamo presa che già era grandicella e qualcuno ha ben pensato di darle i poteri che non merita.
Ogni tanto entra in camera mia, si sofferma sull'ingresso, mi guarda, capisce tutte e se ne va. Brava.
Una volta, non so perché, è venuta da me mentre piangevo per chissà quale arcano motivo e mi ha leccato via due lacrime. Sono rimasta sconvolta. Ma dopotutto anche io asciugherei le lacrime ai miei nemici, nella sconfitta o nella vincita segna la fine di una battaglia.

A casa di mia madre ho lei invece, oh sì lei, quella magica bestia che mi legge nel pensiero. Mi incute terrore nella notte se la faccio arrabbiare, o mi si appoggia alla schiena e disegna un pentagramma di fusa che mi rimbomba nella cassa toracica, per accudirmi.
Cinque minuti fa ci siamo guardare negli occhi a lungo, perché lei dormiva e io ho acceso la musica, lei si è girata un po' così, come dire, sfavata, però poi si è sciolta perché forse il pezzo non le dispiaceva. Mi ha guardato con un che di "ti perdono".

Quando mi guarda così mi sento proprio far parte dell'universo e mi sembra che questa gatta sia la mia guida attraverso le stelle. Così maestosa, imponente, saggia, sicura di sé, elegante, telepatica.
Poi vabbè... vede un cazzo di moscerino e addio magia. Son gatti.

E' l'unico gatto che io abbia mai amato e mi manca molto non potermici rotolare insieme tutti i giorni.


Avevo bisogno di un post non socialmente, emotivamente, personalmente impegnativo.

Scusate.


Nessun commento:

Posta un commento