martedì 31 luglio 2012

La risposta

Ho ricominciato a comporre.
Il Boniz, mio caro odiato Boniz (non è vero, non lo odio più) mi ha passato tre pezzi nuovi.
Questa volta avevano più corpo, più melodia, suoni ancora più ricercati, dinamismo, sentimento. Non erano più quelle fredde basi a cui dovevo totalmente dare corpo. Erano musica. Erano musica che chiedeva la voce. 
Le note quasi mi si disegnavano nella mente da sole, dovevo solo cambiarne l'ordine ogni tanto. Per la prima volta non ho ricevuto il cazziatone per le metriche.


Il Boniz è sincero, un anno fa quando scrivevamo musica insieme mi ha stroncato fino a farmi piangere notti intere. Però non ho mollato. Non andava bene niente di quello che gli mandavo, c'era da cambiare tutto. L'unica cosa che vomitavo ininterrottamente erano i testi, ne ho scritti di così belli, non solo al suono, ma soprattutto con un significato intricato.


Tanto non caga nessuno i testi.


Insomma. Dicevo che il Boniz è sincero e oggi mi ha fatto poche correzioni, mi ha dato due dritte, su cui ero pressoché d'accordo, e ho registrato di nuovo seguendo i suoi consigli. Sta nascendo qualcosa. Cazzo. Sto di nuovo creando, qualcosa di così intimo e fragile sta venendo fuori sotto forma di musica e quando avrà definitivamente preso forma sarà indistruttibile! E io sarò ancora più forte e nessuno di quei ingrati là fuori potrà prendersi gioco di me.


Do' troppa importanza alle parole non dette. E va bene! Quando l'interlocutore è del mio stesso parere magari.
Sono così idiota. Mi piace stare da sola, ma allo stesso tempo rimango male se qualcuno mi dà buca, o se non risponde.. eppure sono solo conoscenti.


Adesso ho la musica, di nuovo.
Se mio padre si degnasse di scrivermi saprebbe che adesso può essere fiero di me. Mi domando solo se ormai mi importi. Persino mia madre ha trovato in quello che faccio un futuro. Un futuro... 


Mi sento rinascere.
Sono stata in questo oblio per quasi un anno e non riuscivo a mettere mani sui vecchi pezzi, mi veniva l'angoscia a vederli. Ci voleva qualcosa di nuovo, di fresco, un po' di fiducia anche.


Quando ti fa i complimenti una persona sincera e completamente fuori di testa, ambiziosa, è come se ci fosse un dio ad accarezzarti la testa e a dirti "per te ho dei progetti più grandi, tieni duro".
Voglio diventare così. Essere un sollievo per coloro a cui tengo, essere di aiuto. Niente a che vedere con l'autostima. E' solo amore.
Ma prima di poterlo fare devo compiere più passi verso il mio obiettivo, devo definirlo e vivere come se un domani non esistesse.


E soprattutto devo sbloccare il resto della storia, crescere la mia melodia come se fosse una figlia, per poterla poi ascoltare all'infinito e sapere che nel mondo ci sarà questo mio proseguimento che potrà fare solo del bene. Lo fanno i genitori no? E' un po' maschile come cosa, quella di proiettare un po' di sé nel figlio. E' una cosa carina, egoista. Però ecco, le mie canzoni non saranno teste di cazzo, macchie sulla faccia della terra.


Ciò che ho dentro fa paura, ciò che viene fuori diventa cristallo.


Devo scrivere.
Devo cantare.
Così divento immortale.





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