giovedì 7 giugno 2012

Zombie

Stamattina, per l'ennesima volta nella mia vita, ho sognato un'invasione zombie.
Viene un po' da ridere forse, ma chi, come me, non aspetta altro, sa quanto sia piacevole.
Non sono invasata con gli zombie in ogni loro forma e ad Halloween non mi cospargo di sangue color lampone e di quel verdolino psychobilly per portare fiera il mio orgoglio da non morta.
Semplicemente mi affascina l'idea dell'umanità che se ne va a puttane, degli oggetti inutili che vengono dimenticati, dei soldi che perdono valore, della necessità di sopravvivere aggrappandosi a qualsiasi cosa.


Sì, c'è anche il lato cazzone che ogni volta che sono in un centro commerciale mi porta a pensare quanto figo sarebbe poter vivere lì dentro usufruendo di ogni cosa, con il rumore di ringhi là fuori.
Tutti noi non aspettiamo altro perché così possiamo sfogare la nostra rabbia piantando mazze e coltelli nella testa di gente marcia sconosciuta, ma se di fronte a noi ci fosse qualcuno che amiamo? Nei film dicono sempre "non è più lei! spara! spara!!" e lui non spara. E noi siamo lì incazzati, rannicchiati in pose improbabili sul divano ormai cosparso di pop corn, che urliamo "dai cazzo spara!". Ma che aspetta a sparare alla donna che sperava diventasse la madre dei suoi figli? Perché non uccide quella che è la goccia della sua essenza, unione tra lui e la donna che ha ospitato una parte di lui all'interno di sé per nove mesi? Perché non pianta un bel paletto tra quei occhi che lo hanno guardato innumerevoli volte cambiando espressione, cambiando l'andamento della giornata... ?




SPOILER - The Walking Dead S02


Proprio questi pensieri mi hanno fatto apprezzare la seconda stagione di The Walking Dead. Mi sono mangiata la serie in una notte e alla fine sono stata malissimo. 
Tutte le puntate sono impostate in maniera più umana che mai. Il segreto nel granaio, la ricerca della bambina, il rischio di morire indipendentemente dagli zombie. La totale mancanza di solidarietà tra i propri simili VIVI, la passione e la necessità di esprimerla in maniera fisica, le gelosie, la gravità di una gravidanza (mi sono sempre domandata se ci fosse un nesso tra queste due parole ahah) in una situazione del genere.
Tutto molto umano, nel bene e nel male. 
Gli zombie sono diventati un pretesto per parlare di sentimenti (e per vedere quel figo di Norman Reedus con la balestra).




SPOILER - The Road


Un altro film che mi ha colpito da quel punto di vista.
Non nasconderò che il dvd è capitato sotto le mie mani per puro caso e la cosa che maggiormente ha stuzzicato la mia curiosità è stato Viggo Mortensen (ma quanto lo amo? ma quanto è sexy? ma quanto è bravo?)... no beh, pure Charlize Theron fa la sua porca figura.
Comunque, subito dopo il monologo introduttivo e subito dopo aver identificato la fotografia (marrone, grigio, verde, nero, giallo, fine.) mi sono immersa nel film con tutta me stessa e ogni cambio di inquadratura è stato un buon pretesto per piangere.
Se in The Walkking Dead salvo un paio di situazioni c'è grande dimostrazione di umanità, in The Road abbiamo tutto l'opposto. 
Se non per i due protagonisti, vige la totale assenza di sentimenti, c'è solo quest'aria malvagia che avvolge ogni personaggio, il paesaggio, i dettagli. La paura è la vera protagonista: "il cannibalismo è la grande paura".
Il cannibalismo appunto e la scena in cui l'uomo di colore viene completamente denudato e lasciato a morire al freddo, almeno inizialmente, è l'essenza della paura e dell'assenza di umanità. Mi ha fatto riflettere parecchio. C'è chi si rintana in casa e twitta tramite l'iphon quanto gli dispiace, c'è chi prende il possibile e va ad aiutare gli sfollati nelle zone terremotate. 
Ma c'è sempre una speranza e non so perché, come in Schindler's List con la scena del cappotto rosso, è rappresentata con un bambino. 
Non scorderò mai Robert Duvall (quando si dice la bellezza non ha età) che, mezzo cieco, affaticato e con quei occhi così espressivi illuminati dal fuoco, dice che viaggiare con l'ultimo degli dei in un mondo come quello è pericolosissimo.
Non ci scordiamo di Figli Degli Uomini (e di quel cazzo di piano sequenza pazzesco) e dell'importanza di un neonato, della vita e allo stesso tempo del pericolo che porta con sé.


E i dettagli. Quando ogni singola cosa non solo diventata fonte di felicità e stupore, ma di vita, quando anche solo un insetto può essere indispensabile, fondamentale, meraviglioso. Quando una lattina di coca-cola ti fa capire che vivi in un mondo di merda. Quando lavarsi con l'acqua calda è un lusso e quando sentir abbaiare un cane non è più fonte di fastidio.






Ma io spero che possiamo fare a meno di un'apocalisse zombie per ricordare che siamo esseri umani, che siamo tutti sulla stessa barca e che stiamo devastando l'unica cosa che non ha fretta e ci osserva morire: la Natura.





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