domenica 27 maggio 2012

Sapori

Ho ancora in bocca il sapore di erba cipollina. E' molto strano che non mi dia fastidio, solitamente mi piace sentire, che ne so, la fragola, l'albicocca, il caffè, la menta...
E invece sono qui che mi passo la lingua sui denti e penso all'astice che ho mangiato per cena. Ho usato le mani, ho infilato le dita dove ho potuto per tirare fuori quei piccoli e fragili pezzetti bianchi che poi si sono sciolti sulla lingua. Dio mio quanto ho goduto. Mi si sono anche creati degli impercettibili taglietti sulle labbra al contatto col guscio e ci è andato il sale, un male cane!
Poi il pepe è rimasto sui polpastrelli e non ho resistito al desiderio di regredire alla fase orale, nel bel mezzo del ristorante. 


Mi piace impegnarmi nel mangiare, devo mangiare di gusto qualsiasi cosa, altrimenti preferisco stare a digiuno. Mi piace dovermi impegnare per poter assaporare, ho amato la mia sventurata (perché morta sacrificata) cena, ho amato la possibilità di potermici dedicare così minuziosamente prima di ogni boccone. Un po' come spogliare qualcuno che ti piace, qualcuno di cui il sapore ti interessa.
Effettivamente ora capisco perché certi uomini mi hanno fatto godere di più e altri meno. 


Chi non mangia di gusto non può essere bravo a letto.
A volte osservo le persone masticare, addentare, "assaporare" per l'appunto e capisco infinite cose. Forse la cucina è solo un'estensione della camera da letto.
Non dico di avere ragione, parlo per me, ma io non posso baciare una persona che preleva il boccone coi denti serrati sulla forchetta, con la stessa espressione di una bidella che pulisce i bagni l'ultimo giorno di scuola.


Forse suona un po' sinistra questa associazione tra cibo e sesso, ma mentre mangiavo mi è venuto in mente lo spezzone di un film giapponese di cui non conosco il titolo. C'era questo uomo che mangiava le ostriche direttamente in riva al mare, per sbaglio si tagliava il labbro con la conchiglia e mi pareva di vedere quel sangue commestibile, qualcosa di perfetto in quella situazione di piacere.
Era tutto così puro e naturale e romantico.
Poi ho pensato a Ferreri e alla sua Grande Abbuffata. Quello sì che era malato. Lì non facevano l'amore con il sapore, lì mangiavano e scopavano. Che pesantezza.


Per me è molto bello anche mangiare dopo aver fatto l'amore, o fumare ok, ma mangiare è proprio la pace dei sensi. Non sto cercando di unire le due cose, non mi piace fare giochetti erotici col cibo, mi piace tenere le cose ben separate, ma con un'indole molto simile.


Quindi, oltre alla pigrizia, il mio peccato ideale è la gola... 




Grazie per aver letto,


la vostra modella frustrata.





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